2017-2018
I semestre
Quadro complessivo
LUN MART MERC
09 SFP
10 SFP
11 SFC SFP SFM (seminario)
12 SFC SFP (seminario) SFM
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Storia della filosofia politica (Progettazione educativa)
Ascesa e caduta della democrazia moderna e del socialismo
La storia della democrazia nel suo assetto moderno è la storia di un
lungo conflitto politico-sociale che dalla Rivoluzione francese arriva
alla seconda metà del XX secolo. Questa storia si intreccia al risveglio
delle classi subalterne e al consolidarsi del movimento socialista e,
dopo la Seconda guerra mondiale, di un campo geopolitico capace di
condizionare le dinamiche politiche e il mercato del lavoro del mondo
capitalistico. Anche la crisi e la conclusiva neutralizzazione della
democrazia moderna, fenomeni con i quali ci confrontiamo oggi, è però
incomprensibile senza il preliminare smantellamento di ogni alternativa
di sistema, a partire dalla decostruzione postmoderna del marxismo. Il
corso si propone di approfondire questa interconnessione, facendo anche
riferimento alle questioni legate al colonialismo e alla
decolonizzazione e agli attuali movimenti "populisti".
Programma
1) Stefano G. Azzarà: Democrazia cercasi, Imprimatur, Reggio Emilia 2014
2) Stefano G. Azzarà: Nonostante Laclau. Populismo e "egemonia" nella crisi della democrazia moderna, Mimesis, Milano 2017.
3) Domenico Losurdo: Il marxismo occidentale, Laterza, Roma-Bari 2017.
2) Stefano G. Azzarà: Nonostante Laclau. Populismo e "egemonia" nella crisi della democrazia moderna, Mimesis, Milano 2017.
3) Domenico Losurdo: Il marxismo occidentale, Laterza, Roma-Bari 2017.
Storia della filosofia contemporanea (Organizzazione e gestione dei servizi educativi per l'infanzia)
Antimodernismo e relativismo dalla rivoluzione conservatrice al populismo postmoderno
Antimodernismo e relativismo dalla rivoluzione conservatrice al populismo postmoderno
La critica reazionaria della modernità, assieme alla propensione all’immediatezza e al particolarismo, caratterizzano il pensiero di destra. Nel corso del XIX secolo queste caratteristiche si sganciano però dal dogmatismo della tradizione e della religione per approdare al relativismo di Nietzsche e della sua scuola. Il conservatorismo ha attraversato poi nel Novecento un lungo e complicato processo di apprendimento. Attraverso la stagione postmoderna e la crisi del marxismo ha saputo rinnovarsi ed è riuscito a ribadire la propria pretesa di attualità, evidente oggi in numerosi movimenti “populistici”. Lo studente dovrà comprendere la complessità dei processi storici che nel XIX e XX secolo hanno caratterizzato il conflitto politico-sociale all'interno delle nazioni e il conflitto internazionale, al fine di comprendere gli assi di orientamento politici del dibattito culturale contemporaneo.
Programma
2) Stefano G. Azzarà: Friedrich Nietzsche dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione conservatrice. Quattro saggi di Arthur Moeller van den Bruck, Castelvecchi, Roma 2014.
3) Emiliano Alessandroni: Potenza ed eclissi di un sistema. Hegel e i fondamenti della trasformazione, Mimesis, Milano 2016 (pp. 9-79, 83-91, 162-184).
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2016-2017
I semestre
Quadro complessivo
LUN MART MERC
09 SFP
10 SFP
11 SFM SFP SFM (seminario)
12 SFM SFP (seminario) SFM
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Storia della filosofia politica (Progettazione educativa)
Rivoluzione, restaurazione e grandi crisi storiche
Il movimento della storia umana è il risultato di conflitti profondi, che determinano l'insorgenza di grandi crisi storiche. Le rivoluzioni, le restaurazioni ma anche le guerre sono la conseguenza e la manifestazione di queste dinamiche. E' possibile cogliere il filo del progresso, che definisce l'essenza dell'età moderna, pur nella contradditorietà di questi processi? Alla luce di queste tematiche, il corso si propone di approfondire alcuni fondamenti filosofici della modernità e il modo con il quale sono stati affrontati dalle principali tradizioni politiche, liberalismo, conservatorismo, materialismo storico.
Programma
1) Stefano G. Azzarà: Restaurazione e rivoluzione passiva nel ciclo neoliberale (dispensa, sarà messa a disposizione dal docente).
2) Stefano G. Azzarà: L'imperialismo dei diritti universali. Arthur Moeller van den Bruck, la Rivoluzione conservatrice e il destino dell'Europa, La Città del Sole, Napoli 2011 (esclusa l'appendice con la traduzione dei testi di Moeller).
3) Stefano G. Azzarà: Friedrich Nietzsche dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione conservatrice. Quattro saggi di Arthur Moeller van den Bruck, Castelvecchi, Roma 2014 (esclusa l'appendice con la traduzione dei testi di Moeller).
4) Domenico Losurdo: Un mondo senza guerre, Carocci, Milano 2016.
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Storia della filosofia moderna (Organizzazione e gestione dei servizi educativi)
La storia della modernità è la storia del concetto universale di uomo e
della progressiva affermazione della libertà umana nella cornice dello
Stato democratico. Il corso si propone di approfondire i fondamenti
filosofici di questa epoca, ma anche di studiarne gli elementi di crisi.
La modernità è stata infatti un campo di forze nel quale si sono
confrontati progetti diversi e spesso alternativi. Le stesse tendenze
antimoderne, assieme al postmodernismo oggi egemone, possono essere
comprese solo al suo interno.
Programma
1) Stefano G. Azzarà: Democrazia cercasi. Dalla caduta del Muro a
Renzi: sconfitta e mutazione della sinistra, bonapartismo postmoderno e
impotenza della filosofia in Italia, Imprimatur Editore (tranne introduzione e conclusioni).
2) Stefano G. Azzarà: Ernesto Laclau: populismo e “egemonia” come ridefinizione postmoderna dell’universalismo politico (dispensa: sarà fornita dal docente).
3) Stefano G. Azzarà: Il Mito Transpolitico nella crisi delle culture della destra e della sinistra novecentesche (dispensa: sarà fornita dal docente).
4) Stefano G. Azzarà: Un Nietzsche italiano. Gianni Vattimo e le avventure dell'oltreuomo rivoluzionario, manifestolibri, Roma (tranne l'introduzione e l'intervista conclusiva).
5) Emiliano Alessandroni: Potenza ed eclissi di un sistema. Hegel e i fondamenti della trasformazione, Mimesis, Milano 2016 (pp. 9-79, 83-91, 162-184)
2) Stefano G. Azzarà: Ernesto Laclau: populismo e “egemonia” come ridefinizione postmoderna dell’universalismo politico (dispensa: sarà fornita dal docente).
3) Stefano G. Azzarà: Il Mito Transpolitico nella crisi delle culture della destra e della sinistra novecentesche (dispensa: sarà fornita dal docente).
4) Stefano G. Azzarà: Un Nietzsche italiano. Gianni Vattimo e le avventure dell'oltreuomo rivoluzionario, manifestolibri, Roma (tranne l'introduzione e l'intervista conclusiva).
5) Emiliano Alessandroni: Potenza ed eclissi di un sistema. Hegel e i fondamenti della trasformazione, Mimesis, Milano 2016 (pp. 9-79, 83-91, 162-184)
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2015-2016
I semestre
Quadro complessivo
LUN MART MERC
10 SM SM
(seminario) FP (seminario)
11 FP
SM
SM
12 FP
FP
SM
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Storia della filosofia politica
La democrazia moderna tra conflitto politico-sociale e
conflitto filosofico e culturale
Possiamo
ancora parlare di democrazia in Italia? Mutamenti imponenti hanno svuotato gli
strumenti della partecipazione popolare, favorendo una forma neobonapartistica
e ipermediatica di potere carismatico e spingendo molti cittadini nel limbo
dell’astensionismo o nell’imbuto di una protesta rabbiosa e inefficace. Al
tempo stesso, in nome dell’emergenza economica permanente e della
governabilità, gli spazi di riflessione pubblica e confronto sono stati
sacrificati al primato di un decisionismo improvvisato.
Dietro questi cambiamenti c’è però un
più corposo processo materiale che dalla fine degli anni Settanta ha minato le
fondamenta stesse della democrazia: il riequilibrio dei rapporti di forza tra
le classi sociali, che nel dopoguerra aveva consentito la costruzione del Welfare,
ha lasciato il campo ad una riscossa dei ceti proprietari che nel nostro paese
come in tutto l’Occidente ha portato ad una redistribuzione verso l’alto della
ricchezza nazionale, alla frantumazione e precarizzione del lavoro, allo
smantellamento dei diritti economici e sociali dei più deboli. Intanto,
nell’alveo del neoliberalismo trionfante, si diffondeva un clima culturale dai
tratti marcatamente individualistici e competitivi. Mentre dalle arti
figurative alla filosofia, dalla storia alle scienze umane, il postmodernismo
dilagava, delegittimando i fondamenti e i valori della modernità – la ragione,
l’eguaglianza, la trasformazione del reale… - e rendendo impraticabile ogni
progetto di emancipazione consapevole, collettiva e organizzata.
Programma
1) Stefano G. Azzarà: Democrazia cercasi. Dalla caduta del
Muro a Renzi: sconfitta e mutazione della sinistra, bonapartismo postmoderno e
impotenza della filosofia in Italia, Imprimatur Editore (tranne
introduzione e conclusioni).
2) Ernesto Laclau, Chantal
Mouffe: Egemonia e strategia socialista. Verso una politica democratica
radicale, Genova, Il melangolo, 2011 (le
parti da studiare verranno indicate nei primi giorni di lezione).
3) D. Losurdo: Il
revisionismo storico. Problemi e miti, nuova edizione accresciuta (con un
capitolo su N. Ferguson), Laterza 2015 (le parti da studiare verranno indicate
nei primi giorni di lezione).
4) Emiliano Alessandroni: Ideologia e strutture letterarie,
Aracne Editrice (solo la parte sull’ideologia).
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Storia moderna
Nietzsche e la politica di massa, dalla Rivoluzione
conservatrice all’individualismo postmoderno
È
la stessa cosa leggere Nietzsche alla fine dell’Ottocento, quando è ancora vivo
il ricordo della Comune di Parigi e i ceti dirigenti tedeschi tremano di fronte
all’avanzata socialista, e leggerlo qualche anno dopo, quando le ambizioni di
una Germania baldanzosa e in impetuosa crescita spostano l’attenzione dalla
lotta di classe interna al conflitto esterno latente con le altre potenze
continentali? Ed è la stessa cosa, infine, leggerlo nel 1919, quando una
sconfitta disastrosa e un cambiamento rivoluzionario di regime hanno mostrato
quanto fosse fragile l’unità del paese?
Arthur
Moeller van den Bruck è il padre della Rivoluzione conservatrice tedesca e le
sue tesi anticipano molte posizioni di autori come Spengler, Heidegger o
Jünger. Nel suo sguardo, il Nietzsche artista e profeta, il genio
avanguardistico che presagisce la nuova cultura europea in gestazione ma che
nel suo desiderio snobistico di distinzione condanna se stesso a decadere con
la propria epoca, rinasce alla svolta del secolo come l’intellettuale che
trasvaluta in chiave metafisica il darwinismo, il filosofo-guerriero che
elabora l’ideologia aggressiva della nuova Germania; per poi, dopo il crollo
del II Reich e agli esordi della Repubblica di Weimar, ripresentarsi come
l’improbabile teorico di un “socialismo spirituale” che ha il compito di
integrare in chiave subalterna la classe operaia e di rinsaldare la compattezza
della nazione, preparando le condizioni per una rivincita militare che
diventerà il cavallo di battaglia del nazismo.
Tre diverse letture di Nietzsche
emergono dunque da tre diversi momenti della storia europea. E sollecitano un
percorso evolutivo del liberalismo conservatore che dalla reazione
aristocratica tardo-ottocentesca verso la società di massa e verso la democrazia
condurrà, nel Novecento, alla Rivoluzione conservatrice e alla sua pretesa di
fondere destra e sinistra e di padroneggiare in chiave reazionaria la modernità
e le masse, il progresso e la tecnica.
1) Stefano G. Azzarà: Friedrich
Nietzsche dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione conservatrice. Quattro
saggi di Arthur Moeller van den Bruck, Castelvecchi (solo il saggio su
Nietzsche e Moeller; escludere la traduzione dei saggi di Moeller).
2) Stefano G. Azzarà: Un
Nietzsche italiano. Gianni Vattimo e le avventure dell’oltreuomo rivoluzionario,
Manifestolibri (escluse introduzione e appendice).
3) D. Losurdo: Nietzsche
il ribelle aristocratico, Bollati Boringhieri, nuova edizione rivista e
ampliata (le prime 400 pp. per il nuovo ordinamento, le prime 200 per il
vecchio).
4) F. Nietzsche: Genealogia
della morale, Adelphi.
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2014-2015
I semestre
Storia della filosofia politica per Scienze dell'Educazione
Lotta di classe, crisi della democrazia e
postmodernismo filosofico
Possiamo ancora parlare di democrazia in Italia?
Mutamenti imponenti hanno svuotato gli strumenti della partecipazione popolare,
favorendo una forma neobonapartistica e ipermediatica di potere carismatico e
spingendo molti cittadini nel limbo dell’astensionismo o nell’imbuto di una
protesta rabbiosa e inefficace. Al tempo stesso, in nome dell’emergenza
economica permanente e della governabilità, gli spazi di riflessione pubblica e
confronto sono stati sacrificati al primato di un decisionismo improvvisato.
Dietro questi cambiamenti
c’è però un più corposo processo materiale che dalla fine degli anni Settanta
ha minato le fondamenta stesse della democrazia: il riequilibrio dei rapporti
di forza tra le classi sociali, che nel dopoguerra aveva consentito la
costruzione del Welfare, ha lasciato
il campo ad una riscossa dei ceti proprietari che nel nostro paese come in
tutto l’Occidente ha portato ad una redistribuzione verso l’alto della
ricchezza nazionale, alla frantumazione e precarizzione del lavoro, allo
smantellamento dei diritti economici e sociali dei più deboli. Intanto,
nell’alveo del neoliberalismo trionfante, si diffondeva un clima culturale dai
tratti marcatamente individualistici e competitivi. Mentre dalle arti
figurative alla filosofia, dalla storia alle scienze umane, il postmodernismo
dilagava, delegittimando i fondamenti e i valori della modernità – la ragione,
l’eguaglianza, la trasformazione del reale… - e rendendo impraticabile ogni
progetto di emancipazione consapevole, collettiva e organizzata.
Lezioni: lun h. 10-11 aula Lacorte D2 / mart h. 14-15 aula Lacorte D2 / merc h. 11-13 aula Lacorte D2
Testi di studio:
1) Stefano
G. Azzarà: Democrazia cercasi. Dalla caduta
del Muro a Renzi: sconfitta e mutazione della sinistra, bonapartismo
postmoderno e impotenza della filosofia in Italia, Imprimatur
Editore, Reggio Emilia 2014 (tranne introduzione e conclusioni).
2) Jan
Rehmann: I nietzscheani di sinistra,
Odradek (prefazione, introduzione, parti I e III).
3) D.
Losurdo: La lotta di classe. Una storia
politica e filosofica, Laterza (fino al cap. VII compreso).
4)
Emiliano Alessandroni: Ideologia e
strutture letterarie, Aracne Editrice, in corso di pubblicazione (Parte prima: cap. 1 da 1.1 a 1.4, cap. 2 tutto, cap. 3.2 e 3.3, cap. 4.4 e 4.5; Parte seconda: cap. 3.1).
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> I semestre
Storia moderna per Formazione primaria
La fine dell'età
moderna e l'avvento dell'epoca delle masse: dalla reazione aristocratica alla
Rivoluzione conservatrice
È la stessa cosa leggere Nietzsche alla
fine dell’Ottocento, quando è ancora vivo il ricordo della Comune di Parigi e i
ceti dirigenti tedeschi tremano di fronte all’avanzata socialista, e leggerlo
qualche anno dopo, quando le ambizioni di una Germania baldanzosa e in
impetuosa crescita spostano l’attenzione dalla lotta di classe interna al
conflitto esterno latente con le altre potenze continentali? Ed è la stessa
cosa, infine, leggerlo nel 1919, quando una sconfitta disastrosa e un cambiamento
rivoluzionario di regime hanno mostrato quanto fosse fragile l’unità del paese?
Arthur Moeller van den Bruck è il padre
della Rivoluzione conservatrice tedesca e le sue tesi anticipano molte
posizioni di autori come Spengler, Heidegger o Jünger.
Nel suo sguardo, il Nietzsche artista e profeta, il genio avanguardistico che
presagisce la nuova cultura europea in gestazione ma che nel suo desiderio
snobistico di distinzione condanna se stesso a decadere con la propria epoca,
rinasce alla svolta del secolo come l’intellettuale che trasvaluta in chiave
metafisica il darwinismo, il filosofo-guerriero che elabora l’ideologia
aggressiva della nuova Germania; per poi, dopo il crollo del II Reich e agli
esordi della Repubblica di Weimar, ripresentarsi come l’improbabile teorico di
un “socialismo spirituale” che ha il compito di integrare in chiave subalterna
la classe operaia e di rinsaldare la compattezza della nazione, preparando le
condizioni per una rivincita militare che diventerà il cavallo di battaglia del
nazismo.Tre
diverse letture di Nietzsche emergono dunque da tre diversi momenti della
storia europea. E sollecitano un percorso evolutivo del liberalismo
conservatore che dalla reazione aristocratica tardo-ottocentesca verso la
società di massa e verso la democrazia condurrà, nel Novecento, alla
Rivoluzione conservatrice e alla sua pretesa di fondere destra e sinistra e di
padroneggiare in chiave reazionaria la modernità e le masse, il progresso e la
tecnica.
Lezioni: lun h. 11-13 aula Lacorte D2 / mart h. 10-11 (seminario) e 11-13 aula Lacorte D2
ATTENZIONE!
Gli studenti del vecchio ordinamento dovranno seguire solo le prime 30 ore del corso, su un totale di 48.
Testi di studio:
Stefano G.
Azzarà: Friedrich Nietzsche dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione
conservatrice. Quattro saggi di Arthur Moeller van den Bruck, Castelvecchi, Roma 2014 (solo il saggio su Nietzsche e Moeller; escludere la traduzione dei saggi di Moeller).
Stefano G.
Azzarà: Un Nietzsche italiano. Gianni Vattimo e le avventure dell'oltreuomo rivoluzionario, Manifestolibri (fino al cap. ???).
D. Losurdo:
Nietzsche il ribelle aristocratico, Bollati Boringhieri, nuova edizione rivista
e ampliata (le prime 400 pp. per il nuovo ordinamento, le prime 200 per il vecchio).
F.
Nietzsche: La nascita della tragedia, Adelphi (le parti da studiare verranno
indicate nei primi giorni di lezione).
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2013-2014
> I semestre
Storia della filosofia politica per Scienze dell'Educazione
Ermeneutica, “nuovo realismo” e trasformazione
della realtà: dal riflusso postmoderno alla necessità del conflitto
politico-sociale
La lunga stagione postmoderna ha fatto da
controcanto filosofico e culturale al ciclo neoliberale che ha smantellato la
democrazia moderna in Occidente. L’indebolimento del postmodernismo e
dell’ermeneutica e il riemergere di nuove tendenze realiste non sembrano
tuttavia garantire nessuna restaurazione dell’”età dell’oro” successiva alla
Seconda guerra mondiale né di ordinamenti autenticamente democratici. La crisi
economico-sociale in corso richiede semmai la riapertura di una riflessione sul
conflitto politico, le sue forme, le soggettività che esso chiama in causa.
Lezioni: mart
h. 11-13 aula grande Dipartimento / merc h. 11-12
aula D2 Palazzo Albani / giov h. 11-12 aula D2 Palazzo Albani
Testi di studio:
1) Stefano
G. Azzarà: Ermeneutica, «Nuovo Realismo» e trasformazione della realtà. Una
radicalizzazione incompiuta per la filosofia italiana, “Rivista
di Estetica”, numero 53/2013, pp. 197-234.
2) Stefano
G. Azzarà: Un Nietzsche italiano. Gianni Vattimo e le avventure dell’oltreuomo
rivoluzionario, Manifestolibri, Roma 2011, seconda ed. 2013, pp. 7-199.
3) Gianni
Vattimo: Della realtà. Fini della filosofia, Garzanti, Milano 2012, pp. 9-227.
4)
Maurizio Ferraris: Manifesto del Nuovo Realismo, Laterza, Roma-Bari 2012, pp.
2-112
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> I semestre
Storia moderna per Formazione primaria
Ascesa e declino della democrazia moderna
Il corso si propone di ricostruire l’ascesa
della democrazia moderna tra XIX e XX secolo e la sua crisi. Se la tradizione
liberale attribuisce a se stessa la promozione dello sviluppo democratico in
Occidente, un'analisi storica consente di sfatare questo mito. I processi di
democratizzazione sono in realtà l'esito di un complesso conflitto tra
posizioni politico-culturali che ha avuto un andamento non lineare e che è
tuttora in corso.
Lezioni: lun h. 11-13 aula grande Dipartimento / mart h.
10-11 aula grande Dipartimento
Testi di studio:
1) D. Losurdo, Democrazia o bonapartismo, Bollati Boringhieri, Torino, pp. 11-316
2) D. Losurdo,
La lotta di classe, Laterza, Roma-Bari 2013, pp. 3-364
3) Crisi della cultura di massa,
postmodernismo e necessità della menzogna, "Marxismo Oggi", n° 3/2011, pp. 71-143.
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2012-2013
> I semestre
Storia della filosofia politica per Scienze dell'Educazione
Il nietzscheanesimo politico-culturale nella Rivoluzione conservatrice e nel
postmodernismo
Il corso si propone di indagare i diversi usi del nietzscheanesimo politico nel corso del Novecento. Nella Rivoluzione conservatrice degli anni Venti e nel postmodernismo di fine secolo, Nietzsche diventa punto di riferimento per forme di socializzazione e per progetti politico-culturali in apparenza molto diversi ma caratterizzati da problematiche profonde comuni.
Testi di studio (le parti da studiare verranno indicate durante le prime lezioni):
1) Domenico Losurdo, Nietzsche, il ribelle aristocratico, Bollati Boringhieri (fino a p. 398).
2) Stefano G. Azzarà, L'imperialismo dei diritti universali: Arthur Moeller van den Bruck, la Rivoluzione conservatrice e il destino dell'Europa, La Città del Sole, Napoli 2011 (esclusa la traduzione del testo di Moeller).
3) Stefano G.
Azzarà, Un Nietzsche italiano. Gianni Vattimo e le avventure dell'oltreuomo rivoluzionario, Manifestolibri, Roma
2011 (escluso il cap. su "Il ritorno della storia" e l'intervista in appendice).
4) Stefano G. Azzarà, Ermeneutica, «Nuovo Realismo» e trasformazione della realtà. Una radicalizzazione incompiuta per la filosofia italiana, "Rivista di Estetica", in corso di pubblicazione.
5) Friedrich Nietzsche, La nascita della
tragedia, Adelphi, Milano.
> I semestre
Storia moderna per Formazione primaria
Liberalismo, socialismo e democrazia
Il corso si propone di ricostruire la tormentata storia della democrazia moderna, con particolare riferimento al XIX secolo. Se la tradizione liberale attribuisce a se stessa la promozione dello sviluppo democratico in Occidente, un'analisi storica consente di sfatare questo mito. I processi di democratizzazione sono in realtà l'esito di un complesso conflitto tra posizioni politico-culturali che ha avuto un andamento non lineare e che è tuttora in corso.
Testi di studio (le parti da studiare verranno indicate durante le prime lezioni):
1) D. Losurdo, Democrazia o bonapartismo, Bollati Boringhieri, Torino (fino a p. 156).
2) D. Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza,
Roma-Bari (fino a p. 179).
3) S.G. Azzarà, Crisi
della cultura di massa, postmodernismo e necessità della
menzogna,
"Marxismo Oggi", n° 3/2011, pp. 71-143.
4) K. Marx - F. Engels, Manifesto del partito
comunista; K. Marx, Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850; K. Marx, Il
18 brumaio di Luigi Bonaparte, in
una delle diverse edizioni disponibili (scaricabili liberamente anche da
internet).
> II semestre
Storia della filosofia per Scienze psicologiche dell'intervento clinico (con Domenico Losurdo)
Che cos'è la lotta di classe? Una storia politica e filosofica
1) D. Losurdo, Che cos'è la lotta di classe? Una storia politica e filosofica, Laterza, Roma-Bari 2013.
2) D. Losusrdo, La non violenza. Una storia fuori dal mito, Laterza, Roma-Bari 2010.
3) S.G. Azzarà,
Un Nietzsche italiano. Gianni Vattimo e le avventure dell'oltreuomo rivoluzionario, Manifestolibri, Roma 2011.
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2011-2012
> I semestre
Storia della filosofia per Scienze dell'Educazione nuovo corso
Liberalismo, Rivoluzione conservatrice, postmodernismo
> I semestre
Storia moderna per Formazione primaria
Moderno, antimoderno, postmoderno
> II Semestre
Sociologia dei processi culturali per Formazione primaria
Il nietzscheanesimo politico-culturale nella Rivoluzione conservatrice e nel postmodernismo
Dettagli del corso: programma, libri di testo, lezioni on line (in costruzione)
2010-2011: agitazione dei ricercatori contro il DDL Gelmini e rinuncia ad incarichi di insegnamento